N. 9 (2025)
Studi

Primi spunti per un profilo di Pèleo Bacci, a margine di un contributo inedito su Andrea di Niccolò

Marco Fagiani
Università per Stranieri di Siena

Pubblicato 2025-07-04

Parole chiave

  • Pèleo Bacci,
  • Andrea di Niccolò,
  • Neroccio di Bartolomeo de' Landi,
  • Enzo Carli,
  • Siena

Abstract

Gli esordi artistici di Andrea di Niccolò e Neroccio di Bartolomeo de’ Landi trovano dei preziosi puntelli documentari in un inedito contributo di Pèleo Bacci, rimasto finora sepolto tra le carte di lavoro del suo archivio personale. Nei registri contabili del Santa Maria della Scala, lo studioso aveva infatti trovato prova del comune alunnato dei due giovani nella bottega di Lorenzo di Pietro, detto il Vecchietta, potendo così suggellare le ragioni di quanti si erano già espressi in tal senso per evidenti ragioni di stile. Ma la trouvaille è stata soprattutto l’occasione per un affondo sulla figura, ingiustamente trascurata, dello storico dell’arte di origine pistoiese, che per quasi un ventennio diresse la Soprintendenza di Siena, dopo aver già guidato quella di Pisa. Le pagine del suo manoscritto si sono infatti rivelate un osservatorio d’eccezione per mettere meglio a fuoco la fisionomia scientifica del loro autore, valorizzandone sfumature ed evoluzioni, sullo sfondo di un panorama critico più ampio.