N. 4 (2022)
Studi

«Questa modesta ma precisa testimonianza». Ritratto e identità nel gruppo di «Corrente»

Giorgio Motisi
Scuola Normale Superiore di Pisa Classe di Lettere Corso di perfezionamento in Storia dell’arte

Pubblicato 2024-04-22

Parole chiave

  • Corrente,
  • Ritrattistica,
  • Espressionismo,
  • Antifascismo

Come citare

Motisi, G. (2024). «Questa modesta ma precisa testimonianza». Ritratto e identità nel gruppo di «Corrente». La Diana, (4), 38–66. Recuperato da https://riviste.fupress.net/index.php/diana/article/view/2683

Abstract

Attraverso lo studio incrociato di opere e materiali d’archivio inediti, l’articolo propone una riflessione sul significato, le declinazioni e le funzioni assunte dalla pratica ritrattistica nel lavoro degli artisti gravitanti intorno a «Corrente», il periodico fondato nel gennaio del 1938 a Milano da Ernesto Treccani. Prendendo le distanze dall’uso per lo più ufficiale e celebrativo del tempo, i pittori del gruppo (Renato Birolli, Bruno Cassinari, Renato Guttuso e molti altri) rilanciarono il genere come uno strumento privilegiato di indagine psicologica e di libertà stilistica ed espressiva, capace di dialogare proficuamente con i modelli della recente ritrattistica internazionale. A questo si aggiungeva la possibilità di proporre, attraverso le opere, un’immagine nuova di artista e di uomo, in grado di incarnare un orizzonte condiviso di valori culturali, esistenziali e persino di dissidenza politica rispetto alle posizioni del regime fascista. Nei giri di «Corrente», infine, il ritratto si rivelò anche e soprattutto uno strumento ideale ad assolvere a una funzione di esplicito carattere identitario, un mezzo per documentare l’esistenza di una precisa rete di amicizie e affermare così una coesa identità collettiva.