Pubblicato 2024-04-22
Parole chiave
- Corrente,
- Ritrattistica,
- Espressionismo,
- Antifascismo
Come citare
TQuesto lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.
Abstract
Attraverso lo studio incrociato di opere e materiali d’archivio inediti, l’articolo propone una riflessione sul significato, le declinazioni e le funzioni assunte dalla pratica ritrattistica nel lavoro degli artisti gravitanti intorno a «Corrente», il periodico fondato nel gennaio del 1938 a Milano da Ernesto Treccani. Prendendo le distanze dall’uso per lo più ufficiale e celebrativo del tempo, i pittori del gruppo (Renato Birolli, Bruno Cassinari, Renato Guttuso e molti altri) rilanciarono il genere come uno strumento privilegiato di indagine psicologica e di libertà stilistica ed espressiva, capace di dialogare proficuamente con i modelli della recente ritrattistica internazionale. A questo si aggiungeva la possibilità di proporre, attraverso le opere, un’immagine nuova di artista e di uomo, in grado di incarnare un orizzonte condiviso di valori culturali, esistenziali e persino di dissidenza politica rispetto alle posizioni del regime fascista. Nei giri di «Corrente», infine, il ritratto si rivelò anche e soprattutto uno strumento ideale ad assolvere a una funzione di esplicito carattere identitario, un mezzo per documentare l’esistenza di una precisa rete di amicizie e affermare così una coesa identità collettiva.