Lionello Venturi, Antonio Banfi e Carlo Levi. Verso una nuova ritrattistica al passaggio tra anni Venti e Trenta
Pubblicato 2024-04-22
Parole chiave
- Ritrattistica,
- Lionello Venturi,
- Antonio Banfi,
- Carlo Levi,
- Epoca fascista
Come citare
TQuesto lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.
Abstract
L’articolo mette a fuoco alcuni casi di studio utili per comprendere gli sviluppi della riflessione teorica intorno al genere ritrattistico in Italia al passaggio tra anni Venti e Trenta del Novecento. La prima parte del contributo, in particolare, si concentra sulle figure di Lionello Venturi e di Antonio Banfi. Alcuni saggi dei due studiosi segnarono, infatti, un primo fondamentale superamento delle posizioni idealistico-crociane, aprendo possibilità di lettura inedite per il genere, che a partire dalla fine degli anni Venti sembrò caricarsi di un nuovo valore emotivo ed esistenziale. La seconda parte dell’articolo propone, invece, una riflessione specifica intorno al lavoro di Carlo Levi, la cui produzione offre un’occasione privilegiata per comprendere il profondono cambio di paradigma avvenuto all’interno della pratica ritrattistica nel corso degli anni Trenta. Alla fine del decennio, per molti artisti italiani, il ritratto avrebbe ormai rappresentato un’attività segnata da un diretto coinvolgimento personale, capace di fornire possibilità espressive e stilistiche inedite, ma anche di instaurare un rapporto più intimamente coinvolto tra l’artista, il modello e il mondo contemporaneo.