N. 2 (2021)
Contributi

Il Missale Romanum del 1662: una fonte iconografica nell’opera di Giacomo Serpotta

Nicola Attinasi
Università degli Studi di Siena Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici

Pubblicato 2024-04-22

Parole chiave

  • Giacomo Serpotta,
  • Missale Romanum 1662,
  • Scultura siciliana dei secoli XVII-XVIII,
  • Iconografia

Come citare

Attinasi, N. (2024). Il Missale Romanum del 1662: una fonte iconografica nell’opera di Giacomo Serpotta. La Diana, (2), 77–90. Recuperato da https://riviste.fupress.net/index.php/diana/article/view/2587

Abstract

Il contributo si concentra su alcuni momenti della produzione artistica dello scultore palermitano Giacomo Serpotta. Ci si sofferma, nello specifico, sull’individuazione delle precise fonti iconografiche di alcuni dettagli facenti parte degli apparati decorativi elaborati dall’artista per le chiese palermitane del Carmine Maggiore e del Gesù, e della chiesa di Santo Spirito ad Agrigento. Lavori realizzati rispettivamente nel 1683-1684, dopo il 1710 e dopo il 1709. Si individuano tali fonti iconografiche in alcune delle stampe contenute all’interno del Missale Romanum pubblicato a Roma durante il pontificato di Alessandro VII nel 1662. Il messale in questione si caratterizza per la considerevole presenza di pregevoli incisioni a piena pagina, la cui realizzazione venne affidata a un’équipe di artisti che lavorarono sotto la supervisione di Pietro da Cortona. L’utilizzo che ne fa Serpotta, per una delle sue primissime opere e per opere più tarde, si rivela dunque significativo in quanto testimonia una duratura, ma soprattutto precoce apertura da parte dell’artista alla cultura figurativa del Barocco romano.