Domenico d’Agostino e un’ipotesi di ricostruzione del monumento funebre del vescovo Angelo Del Pecora nella cattedrale di Montepulciano
Pubblicato 2024-04-22
Parole chiave
- Cattedrale di Montepulciano,
- Domenico d’Agostino,
- Angelo Del Pecora,
- Francesco Piendibeni
Come citare
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Abstract
L’articolo intende affrontare la complessa vicenda storico artistica dei disiecta membra del monumento funebre trecentesco collocato nel Duomo di Montepulciano da sempre ricondotto incongruamente alla figura del vescovo e umanista Francesco Piendibeni (1353-1433). In questa sede si è cercato di argomentare lo stretto legame stilistico tra il gisant, inserito nella controfacciata della cattedrale, e le due statue del San Pietro e del San Giovanni Battista posizionate nella cappella Cocconi della medesima chiesa, nonché l’appartenenza delle tre opere alla bottega dello scultore senese Domenico d’Agostino. In seconda battuta, è stata proposta l’identificazione del gisant con la figura di Angelo Del Pecora, membro di una ricca famiglia poliziana e vescovo di Chiusi, vissuto nella prima metà del Trecento. Successivamente si è tentata una ricostruzione dell’interno dell’antica pieve di Montepulciano e si sono ipotizzate sia la posizione del monumento funebre all’interno della chiesa sia la sua struttura architettonica. Infine si sono provati a ricostruire gli spostamenti delle due statue e soprattutto del gisant, determinanti per comprendere le ragioni della confusione tra le identità dei due vescovi.