Vol. 1 No. 2 (2024): Disegno: spazi di interazione
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Il movimento attoriale nei bozzetti di Duilio Cambellotti per Siracusa

Published 2024-12-19

Keywords

  • Duilio Cambellotti,
  • Greek Theatre of Syracuse,
  • stage movement,
  • costumes,
  • stage direction

How to Cite

Centineo, S. (2024). Il movimento attoriale nei bozzetti di Duilio Cambellotti per Siracusa. TRIBELON Journal of Drawing and Representation of Architecture, Landscape and Environment, 1(2), 34–43. https://doi.org/10.36253/tribelon-2955

Abstract

Quella del regista teatrale è figura di recente istituzione, dal momento che, fin dai tempi dei tragediografi ellenici, molto spesso era lo stesso autore a dare agli attori indicazioni gestuali, mentre una vera e propria geografia di movimenti pressoché ricorrenti e stilizzati veniva il più delle volte appuntata a latere o per inciso al testo. Ai primi del Novecento, l’estensione dell’immaginario visivo e la presa in carico del repertorio storico necessitano la cura di un istituto registico maggiormente complesso, specie laddove l’autore non è più presente a dare indicazioni, né le sue annotazioni a margine del testo risultano più bastevoli alla definizione di un movimento che non è più solo convenzione.
Quando l’artista romano Duilio Cambellotti (1876-1960), disegna le scene per le prime edizioni degli Spettacoli Classici al Teatro di Siracusa, dal 1914 sino al 1948, il ruolo del regista non è ancora istituzionalizzato, pur ravvisando la necessità di una guida stilistica e tecnica per i movimenti attoriali. Ecco, dunque, che molte volte il bozzetto scenico, quasi come necessità, prefigura i movimenti registici, non solo dal punto di vista tecnico di una mera “geografia” di palcoscenico, ma soprattutto dal punto di vista stilistico, in un’unità visiva e gestuale. Attraverso la disamina di alcuni bozzetti di Duilio Cambellotti, il paper evidenzia come tale prassi è sintomatica della prevalenza dell’aspetto interpretativo su quello testuale e di come il progetto visivo dello spettacolo non sia più frutto di un’unica maestranza (generalmente ancorata al magistero pittorico), bensì la risultante di una sinergia molteplice tra apparati tridimensionali e quadridimensionali.