N. 1 (2021)
Contributi

33 Meters of Immortality: Cy Twombly’s Ceiling for the Louvre

Anthi-Danaé Spathoni
Université de Rennes 2

Pubblicato 2024-04-22

Parole chiave

  • Cy Twombly,
  • Musée du Louvre,
  • Soffitto dipinto,
  • Scultura greca

Come citare

Spathoni, A.-D. (2024). 33 Meters of Immortality: Cy Twombly’s Ceiling for the Louvre. La Diana, (1), 91–109. Recuperato da https://riviste.fupress.net/index.php/diana/article/view/2591

Abstract

Nel 2006 Cy Twombly fu invitato a decorare il soffitto della Salle des Bronzes del Louvre. L’ultima commissione di questo tipo al museo risaliva al 1953, quando Georges Braque dipinse i suoi Oiseaux per il soffitto della Salle Henri II. Completato nel 2010, Ceiling (le Plafond) si allontana dalla linea ‘tremolante’ dell’artista pur mantenendo altre caratteristiche del suo linguaggio pittorico. Twombly ha trattato il soffitto come un dipinto da cavalletto di dimensioni monumentali: una superficie che ha riempito con un campo blu quasi monocromatico, che evoca il cielo e richiama la volta della Cappella degli Scrovegni di Giotto. Semplici motivi geometrici definiscono i contorni del soffitto, mentre i nomi di sette scultori dell’antica Grecia invitano il visitatore a una passeggiata nella galleria. Questo articolo mostra come Twombly partecipi della lunga tradizione della pittura decorativa costruendo una forte relazione tra lo spazio, il contenuto e il contesto della stanza: un luogo in cui lo spettatore gioca un ruolo decisivo. Con un raro esempio di pittura monumentale del XXI secolo, realizzato laddove non ci si potrebbe aspettare di incontrare l’astrazione, Twombly ha fatto il proprio ingresso nel pantheon dei grandi artisti del Louvre, guadagnando così, come disse un critico, «33 metri di immortalità».