Il «Maestro della scuola moderna ossia studi dal vero»: Filippo Belli e i modelli fotografici per artisti
Pubblicato 2024-04-22
Parole chiave
- Fotografia,
- Fotografi-pittori,
- Modelli,
- Tradizione iconografica,
- Attività pittorica
Come citare
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Abstract
Il presente articolo intende fornire un approfondimento sul pittore-fotografo Filippo Belli, personalità ancora sfuggente ma emblematica per comprendere i rapporti tra fotografia e produzione pittorica nella Roma di fine Ottocento. Belli, infatti, pittore di formazione, inserendosi in una radicata tradizione iconografica di scene di genere (alimentata dai gusti della nuova classe borghese, nonché dalle aspettative e dalle dinamiche del mercato e del turismo internazionale che avevano nell’Urbe uno dei loro massimi centri) realizzò, tra la metà degli anni Settanta e i primi anni del decennio successivo, una serie di scatti raffiguranti episodi di vita contadina e popolani in posa ripresi nei paesi della campagna laziale, immagini che dovevano servire ai pittori del tempo come modelli e riferimenti visivi funzionali all’attività d’atelier. Muovendo dall’analisi di materiale archivistico originale – mai stato oggetto di studi sistematici –, il saggio vorrebbe costituirsi, oltre che come un affondo monografico, come un’ulteriore riflessione sugli intrecci tra cultura fotografica ottocentesca e pratiche artistiche.