
Pubblicato 2025-03-13
Parole chiave
- Eugene Berman,
- Archivio American Academy,
- Fotografia di viaggio,
- Viaggio in Italia,
- Atlante di Aby Warburg
Come citare

TQuesto lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.
Abstract
Questo contributo indaga il ruolo della fotografia di viaggio nell’opera di Eugene Berman dagli anni Cinquanta in poi, a partire da una prima ricognizione nel suo archivio presso l’American Academy di Roma. Dopo il primo ricorso all’apparecchio fotografico in occasione del suo viaggio in Messico del 1947, Berman ritrae negli anni diverse città storiche e siti archeologici in Egitto, Libia e soprattutto in Italia, fonte di ispirazione originaria della sua arte, dove si stabilisce definitivamente nel 1957. Oltre a evidenziare alcuni riscontri con l’opera grafica e pittorica, il contributo tratteggia il peculiare processo di archiviazione delle fotografie in un atlante visivo di sapore warburghiano, il loro ordinamento nel dispositivo dell’album e la loro rimediazione nella creazione artistica. La trasposizione e il montaggio delle fonti fotografiche in vedute immaginarie, la dialettica tra la fedeltà al vero e l’inventio creativa, nonché il cortocircuito tra tempi e luoghi diversi, che trapela dalle sue opere, fanno di Berman il singolare precursore di una sensibilità postmoderna, mentre l’uso dell’immagine riprodotta assume oggi un grande interesse sotto la prospettiva dei Visual Studies.