N. 3 (2022)
Studi

Pier Paolo Pasolini e il tableau vivant: riflessioni metadiscorsive sull’immagine del Sacro e la sacralità dell’immagine in La ricotta e Il Decameron

Margherita Giabelli
Università degli studi di Siena Corso di laurea magistrale in Storia dell’arte

Pubblicato 2024-04-22

Parole chiave

  • Critica cinematografica,
  • Teoria cinematografica,
  • Storia dell'arte,
  • Grandi maestri,
  • Pier Paolo Pasolini,
  • La ricotta,
  • Il Decameron
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Come citare

Giabelli, M. (2024). Pier Paolo Pasolini e il tableau vivant: riflessioni metadiscorsive sull’immagine del Sacro e la sacralità dell’immagine in La ricotta e Il Decameron. La Diana, (3), 37–59. Recuperato da https://riviste.fupress.net/index.php/diana/article/view/2643

Abstract

Tra le molteplici e variegate modalità con cui il cinema di Pier Paolo Pasolini si serve delle fonti storico-artistiche, il saggio si propone di studiare quella del tableau vivant che sembra prestarsi – per la sua stessa natura – a ospitare i nuclei più profondi dell’immaginazione narrativa del film. Attraverso l’analisi dei tableaux vivants della Deposizione dalla Croce di Rosso Fiorentino e del Trasporto di Cristo nel sepolcro del Pontormo (contenuti ne La ricotta) e del Giudizio universale della Cappella degli Scrovegni di Giotto (ne Il Decameron), il contributo tenta di dimostrane l’assoluta centralità nell’articolazione della riflessione sul fare artistico che Pasolini costruisce all’interno dei suoi film. Dal deflagrare di una radicale crisi stilistica – La ricotta – alla presa di coscienza dell’impossibilità di uscirne – Il Decameron – Pasolini si serve della naturale inclinazione metadiscorsiva del tableau vivant per dare corpo ai nodi più profondi del suo discorso.