N. 7-8 (2024): Il Surrealismo e la cultura italiana. La critica, le mostre, le ricerche degli artisti
Studi

Salvador Dalí e la Biennale di Venezia del 1954: antefatti, relazioni diplomatiche e strategie commerciali

Eleonora De Giovanni
Sapienza Università di Roma Dottorato di ricerca in Storia dell’arte

Pubblicato 2025-03-13

Parole chiave

  • Salvador Dalí,
  • Theo Rossi di Montelera,
  • Padiglione Spagna,
  • Biennale di Venezia,
  • Surrealismo

Come citare

De Giovanni, E. (2025). Salvador Dalí e la Biennale di Venezia del 1954: antefatti, relazioni diplomatiche e strategie commerciali. La Diana, (7-8), 119–132. https://doi.org/10.36253/ladiana-3383

Abstract

L’articolo indaga gli antefatti della presenza di Salvador Dalí alla XXVII Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia del 1954 in rapporto alla mostra del Surrealismo che vi si tenne e alla contemporanea realizzazione della Mostra di quadri, disegni e oreficerie di Salvador Dalí, ovvero la prima grande retrospettiva italiana dell’artista tenutasi a Roma, Venezia e Milano. A causa di tale esposizione, un’ampia presentazione di Dalí all’interno del Padiglione Spagna venne osteggiata dall’artista stesso e dal suo mecenate, il conte Theo Rossi di Montelera, per motivi economici e di pubblicità. Interpretando i documenti inediti dell’ASAC - Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia, si è inteso ricostruire il complicato gioco diplomatico volto a includere l’artista in mostra: a tale scopo, infatti, il segretario della Biennale Rodolfo Pallucchini coinvolse numerosi attori sia italiani che spagnoli. La vicenda è stata infine contestualizzata guardando alla strategia espositiva e commerciale di Dalí in Italia all’inizio degli anni Cinquanta, con particolare attenzione alle relazioni diplomatiche intessute nel mondo politico e mondano dell’epoca.